venerdì 19 dicembre 2008

Indirizzato al Ministro dell'Istruzione

Un documento di docenti, studenti, genitori degli Istituti d'Arte della Regione Campania.
Alla cortese attenzione del MINISTRO dell'Istruzione, Ricerca ed Università della Repubblica italiana
Premesso che
l'Italia è la nazione con la maggior concentrazione di opere d'arte al mondo, ne consegue che la cultura della tutela e della salvaguardia di esse, quale esigenza prioritaria per la collettività, deve passare anche e soprattutto attraverso una maggiore responsabilizzazione ed educazione di coloro i quali, un domani, si troveranno ad amministrare, gestire e tutelare questo enorme patrimonio;
nelle diverse realtà locali di alta e qualificata produzione artistico - artigianale, sono attivi e radicati fortemente nel proprio territorio istituti d'arte che continuano a promuovere nei giovani vocazioni artistiche legate alla tradizione, all'uso creativo delle nuove tecnologie, all'innovazione, alla tutela del patrimonio artistico;
allo stato attuale, in molti istituti statali d'arte sono attivi corsi ordinari (che prevedono un esame di Maestro d'Arte alla fine del triennio, con la possibilità di continuare con un biennio per il conseguimento del Diploma di Stato d'Arte Applicata) e corsi sperimentali (che, invece, prevedono un biennio ed un triennio di specializzazione con esame di Stato finale);
l'istituto Statale d'Arte è costituito da corsi ordinari di arte dei metalli e oreficeria, grafica, ceramica, arredamento e design e da corsi sperimentali Michelangelo con indirizzo grafico, immagine fotografica,filmica / televisiva, rilievo e catalogazione dei beni culturali, moda e costume, pittura e decorazione pittorica;
gli istituti d'arte, dunque, affiancano ad un curricolo centrato sulla costruzione dei saperi comuni agli istituti secondari la preziosa tradizione del laboratorio inteso come luogo di progettazione, sperimentazione, realizzazione e creatività. Patrimonio questo che non può essere disperso, soprattutto nell'epoca della cultura globale e della economia post industriale; l'identità culturale è presupposto per una reale e proficua integrazione e per la costruzione di una cittadinanza transazionale
• da troppi anni, proprio gli istituti d'arte risultano mortificati sia da un punto di vista legislativo, che nei loro principi costitutivi;
• è fondamentale ribadire l'importanza delle discipline caratterizzanti, quali Progettazione di indirizzo, Laboratori, Discipline geometriche, Discipline pittoriche e plastiche;
• in una cultura globale, l'esigenza di inserire negli ordinamenti dell'istruzione artistica una lingua straniera è imprescindibile e condivisibile;
• le nuove indicazioni, gli obiettivi di Lisbona e le attese dell'Ocse evidenziano con chiarezza la necessità di strutturare i curricula attorno alle competenze e non solo sulle conoscenze ed abilità. Si sottolinea che un percorso teorico, pur centrato sulle discipline di studio, non può non essere affiancato da metodologie laboratoriali e progettuali fondate su metodi educativi aggiornati ed attuali, quali ad esempio il cooperative learning, il problem solving e il problem posíng e la ricerca didattica continua.
• gli istituti d'arte, per la loro specificità e natura, realizzano in tale ottica percorsi didattici che rispondono appieno a tale prerogativa, fondando la propria offerta formativa non solo sugli apprendimenti disciplinari, ma anche sulla rielaborazione creativa di questi, in competenze spendibili in progettualità e creatività.
Alla luce dell'applicazione della L. 53/2000, della L. 226/2005, nonché nella prospettiva della Nuova Normativa sulle Scuole Secondarie di II grado, nella sez. relativa al riordino degli ordinamenti e dell'orario obbligatorio di lezione, risulta evidente che non vi è alcuna menzione degli Istituti Statali d'Arte, mentre sono contemplati i licei classici, scientifici e delle scienze umane, i licei artistici, musicali e coreutici e gli istituti tecnici e professionali.
Per quanto sopra esposto, si propone:
1. la conservazione e l'accentuazione della nostra specifica tradizione;
2. di confermare l'ordinamento statale, anche perché, il più delle volte, le Regioni hanno tanti e tali problemi che quello dell'Arte e della sua tutela rischia di non trovare voce. II patrimonio artistico rappresenta, invece, una grande ricchezza non solo per la nostra nazione, ma anche per l'intera umanità ;
3. la possibilità di rigualificare gli ordinamenti e gli indirizzi salvaguardando le specifiche ore di progettazione e di laboratorio, che rappresentano il cuore del sistema di istruzione degli Istituti D'Arte ;
4. la possibilità di definire nell'ottica della riforma delle scuole secondarie di II grado, gli Istituti D'Arte come LICEI D'ARTE, poiché fondati su un curricolare segnatamente artistico - culturale e non come TECNICI e / o Professionali; percorsi, questi ultimi, totalmente distanti dalla nostra formazione ;
5. di inserire lo studio della Lingua Inglese a partire dal primo anno di studi in tutti gli indirizzi;
6. di prescindere, ai fine del dimensionamento e dell'accorpamento degli Istituti, dal numero previsto di 500 unità, in ragione della unicità della formazione degli istituti stessi;
7. di prevedere specifici finanziamenti per l'istruzione artistica, atti a valorizzare la scuola e la qualità della formazione delle nuove generazioni;
8. di prevedere la possibilità per gli Istituti d'Arte, di poter accogliere anche l'indirizzo MUSICALE E COREUTICO che trova armonioso inserimento nell'Universo Arte, come emerso dai numerosi dibattiti / convegni nazionali, ancora in corso.
Certi di trovare la dovuta attenzione e sensibilità al problema posto, si resta a disposizione anche per un incontro di approfondimento sulle problematiche poste.
Cordiali saluti.
I DS, i docenti, gli studenti, i genitori degli Istituti Statali d'Arte
della Regione Campania

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